Il Pesce combattente: le caratteristiche e perchè viene chiamato così

Un pesce singolare da aquario dal comportamento a volte aggressivo verso altri pesci presenti in vasca è il pesce combattente, i suoi colori sono cangianti e si fanno notare all’interno dell’acquario di casa.

È un pesce di facile gestione e di poche esigenze e pertanto preferito dai novizi dell’acquariologia.

Il nome è dovuto all’atteggiamento aggressivo, i colori del corpo e le lunghe pinne creano dei contrasti bellissimi.

Possiede un organo chiamato labirintico che gli permette di immagazzinare ossigeno anche dove è scarso.

Vanta numerose sottospecie, i maschi sono molto più colorati delle femmine e può raggiungere al massimo la lunghezza di 16 centimetri.

I sottogruppi con nome scientifico Bettasono: akarensis, antonii, aurigans, balunga, chini, ibanorum, pinguis e obsura. 

La provenienza di questo pesce è l’Indonesia e la Thailandia dove vengono organizzati dei veri combattimenti tra pesci Betta.

Nel sud-est asiatico, il pesce combattente è posto di norma negli acquari ma anche nei laghetti decorativi.

Come alimentare un Pesce combattente

Nel loro ambiente naturale i pesci combattenti si cibano di piccoli molluschi e insetti acquatici, che catturano sulla superficie dell’acqua, quindi è un pesce carnivoro.

Nei negozi specializzati di cibo per animali è dunque possibile fornirsi di mangime granulare o in fiocchi.

In questi alimenti vi devono essere contenute ricche percentuali di proteine animali, essenziali per la struttura muscolare del pesce.

Un altro modo è quello di somministrare del cibo vivo, cioè insetti, mosche, drosofile, larve o zanzare o insetti congelati.

È possibile anche rifornirsi e utilizzare pellet e granulato fine, curiosamente la maggioranza delle specie dei pesci combattenti gradisce anche piccole quantità di fagiolini.

La domanda è molto pertinente considerato che il pesce combattente non è affatto pacifico anche quando sembra esserlo, non è amichevole ed è fortemente legato alla sua territorialità tanto da difenderla ad ogni costo perciò ne sconsiglia la convivenza con altri esemplari maschi nello stesso ambiente.

Invece la presenza di esemplari femminili è ben accetta.

Con altre specie è più docile e accetta la convivenza, l’importante che non siano né troppo grandi o troppo piccoli in quanto altre specie come il pesce Persico, che difende anch’esso il suo territorio, potrebbe veder il Betta come una preda.

Il pesce Danio invece essendo molto vivace è di fastidio per il Betta e gli causano molto stress.

Un buon compromesso sono i pesci siluro o pesci di medesima grandezza, mentre sono sconsigliati sono i pesci Guppy.

Il pesce combattente è una razza di pesce poco longeva, vivono dai dai 3 ai 5 anni e sono resistenti alle tipiche patologie dei pesci.

Sono spesso soggetti a infezioni fungine e batteriche, che dipendono sovente dall’inefficacia del filtro dell’acquario, per cui per mantenere il pesce combattente in salute, è basilare la pulizia periodica e regolare sia del filtro sia del fondale dell’acquario ricco di escrementi, sporcizia varia e resti di cibo non consumato.

Quando si osserva il pesce combattente che si comporta in maniera apatica e resta per molto tempo sul fondo, significa che qualcosa non va nel suo benessere e nella sua salute, infatti non nuota e non mangia ed è inattivo contrariamente al suo carattere.

Il comportamento è tipico di molto stress o di malattia, oppure la bassa temperatura dell’acqua.

Il pesce combattente in perfetta salute si presenta molto attivo, presidia il suo territorio, nuota attivamente per tutto l’acquario.

Il suo stile natatorio ha la caratteristica di avere la coda e le pinne ben tese e le squame si presentano lisce e pulite.

Pertanto è bene che l’ambiente del pesce combattente abbia sempre un buon ricambio di acqua e la temperatura ottimale.

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