Nebbiolo: re delle uve piemontesi

Nebbiolo: re delle uve piemontesi

Il Nebbiolo è una qualità di uva tipica del Piemonte, che produce vini rossi ricchi di tannini, pieni di carattere dal potenziale di maturazione molto lungo.

Il Nebbiolo è uno dei vini che invecchia in maniera più lenta, e che contemporaneamente riesce a mantenere le sue qualità più a lungo.

Il suo nome prende ispirazione dall’omonimo fenomeno atmosferico, nebbia, caratteristica delle langhe specialmente in Ottobre, quando si vendemmia quest’uva.

Nebbia è anche chiamata la leggera patina bianca che si forma sugli acini durante la maturazione.

Il Nebbiolo è coltivato sulle ripide colline del Monferrato e delle Langhe, probabilmente già nell’’antichità, dato che lo troviamo citato i documenti risalenti al 1300.

Terroir del nebbiolo

Il Nebbiolo è un vitigno esigente.

Per crescere infatti, ha bisogno di suolo e posizione specifica.

Il terreno deve essere particolarmente calcareo, infatti la zona delle langhe presenta le caratteristiche marne, e deve crescere su costoni ripidi con un’esposizione diretta al sole.

Ha bisogno unicamente di posizione.

Questo la rende un’uva particolarmente difficile da coltivare, tanto che oltreoceano, dove la viticoltura è esplosa negli ultimi decenni e producono vini dalle stesse uve italiane e francesi, ancora oggi non sono riusciti ad ottenere buone spremiture dal Nebbiolo lì impiantato.

Parliamo di paesi quali il Messico, la Svizzera, il Brasile e , ovviamente, la California.

Il vitigno Nebbiolo ha bisogno del suo terroir specifico, difficile da riprodurre in altre zone, rispetto a queste affascinanti terre nebbiose, calcaree.

Il DNA del Nebbiolo

I ricercatori dell’istituto Agrario del CNR di Grugliasco vicino a Torino e dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige hanno effettuato degli studi approfonditi sul DNA microbiologico dell’Uva Nebbiolo.

I ricercatori hanno analizzato oltre 1500 vitigni per scoprire l’origine di questo vitigno.

I risultati, purtroppo sono risultati in parte inconcludenti, perché probabilmente i vitigni primogeniti sono ormai estinti.

Ma lo studio ha rilevato una stretta parentela con altre varietà d’uva come il Freisa, il Vespolina, il Negrera e la Rossola Nera.

La vendemmia del Nebbiolo

Il nebbiolo è un vitigno, esigente e anche un po’ lunatico, infatti sebbene sia caratterizzato da grande vigore, la sua produttività può essere anche molto fluttuante.

La vigna matura tardi rispetto al comune, e la raccolta inizia spesso solo a metà ottobre. proprio per questo i vigneti di Nebbiolo devono avere un’esposizione ottimale.

Quella di nebbiolo è una vite molto produttiva, ma necessita anche di costante cura nella potatura, per evitare si ampie rese, ma vini di qualità più scarsa.

I vini a base di Nebbiolo

Il nebbiolo è alla base di diversi vini piemontesi, i principali e più famosi sono il Barolo DOCG, il Barbaresco DOCG, il Nebbiolo d’Alba DOC il Langhe Rosso DOC e il Langhe Rosato DOC e il Roero.

A parte il Langhe Rosso e rosato, che prevedono comunque una percentuale di Nebbiolo di almeno il 95% gli altri vini vogliono, per disciplinare il 100% di uve rosse Nebbiolo coltivate nelle zone specifiche di provenienza del vino.

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